Dario Barnaba e Alberto Sgaramella ottengono l’omologazione di un accordo di ristrutturazione ex artt. 57 e 63 CCII con transazione fiscale

Dario Barnaba e Alberto Sgaramella ottengono l’omologazione di un accordo di ristrutturazione ex artt. 57 e 63 CCII con transazione fiscale
Gli Avvocati Dario Barnaba e Alberto Sgaramella hanno assistito una storica impresa pugliese attiva nel settore della meccanica nella procedura di risoluzione della crisi di impresa ex art. 57 CCII, ottenendo l’omologazione di un accordo di ristrutturazione con un pesante stralcio della debitoria fiscale e tributaria.

Con provvedimento del 9 dicembre 2024, il Tribunale di Bari (Sezione Imprese) ha infatti omologato l’accordo di ristrutturazione proposto dalla società assistita dagli Avvocati Barnaba e Sgaramella al fine di superare una grave crisi economico-finanziaria che si era manifestata a seguito dell’avvio di procedure concordatarie e concorsuali da parte di alcuni dei principali derbitori della società (tra cui Ferrovie del Sud-Est) che avevano reso di fatto irrecuperabile il credito vantato.

In questo contesto di "inadempimenti a cascata", la Società è stata costretta a destinare i flussi di cassa primariamente alla copertura degli impegni correnti nei confronti dei propri fornitori e dipendenti, trovandosi esposta nei confronti dell’Agenzia delle Entrate per oltre 1,13 milioni di euro.

A seguito delle osservazioni dei Professionisti all’iniziale rifiuto della proposta transattiva, l’Agenzia delle Entrate ha modificato il proprio parere aderendo all’accordo di ristrutturazione. In particolare, è stata negoziata una falcidia del debito fiscale e tributario per oltre l’85%.

Con l’omologazione dell’accordo, la Società verserà all’Agenzia delle Entrate una somma significativamente inferiore, pari a circa € 145.000, con una dilazione quinquennale.

Questa soluzione permette alla Società di evitare il fallimento, di rilanciare l’attività d’impresa, di tutelare i propri creditori e i rapporti commerciali, ma soprattutto di preservare i livelli occupazionali di dipendenti e stabili collaboratori, nonché di tutelare gli interessi della famiglia imprenditoriale che negli anni aveva prestato garanzie e finanziato la società.

La decisione del Tribunale di Bari conferma, dunque, la concreta efficacia delle misure cautelari che sono state concesse e rinnovate durante il procedimento di omologazione e che ne hanno permesso la positiva conclusione, nonché la bontà dello strumento di risoluzione della crisi prescelto.
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